martedì 23 settembre 2014

Tante prime volte



Curiosamente, il mio legame con l'Isolese nasce da un "buco" giornalistico. Il buco lo prendi quando un altro giornale ha una notizia che tu non hai. In questo caso paradossale, la notizia ce l'aveva un giornalista che scrive sul mio stesso quotidiano e che si occupa di sport: a Isola del Cantone (il mio paese, laddove non dovrebbe - in teoria - sfuggirmi il volo di una mosca) vogliono fare una squadra e iscriversi in Terza Categoria. "Ma cosa dici, saranno cent'anni che a Isola non c'è una squadra di calcio!". 

Il mio commento era sbagliato, così come il calcolo (perché il calcio, nel mio paese, mancava da 86 anni). C'era davvero il progetto di rifondare l'Isolese. Col Monte Moro - preso in gestione diretta - come campo di casa, ché se c'è da andare a giocare a Ronco non siamo più la squadra di Isola. Col bianco e verde degli anni Venti e il tocco di poesia della seconda maglia nera, come quella del Casale che, sempre in quell'epoca, fece arrivare a Isola una muta da gioco nerostellata, su intercessione di Pietro Gabba, giocatore dell'Isolese e fratello di Eduardo, che nel Casale ci giocava da professionista (un peperino, tra l'altro: la sua pluriennale carriera nella nobile squadra piemontese finì per un cazzotto rifilato ad un avversario). La storia e il futuro: c'era tutto.

La slavina, avevo scoperto, era partita da un gruppo di ragazzi isolesi - che oggi sono il nucleo locale della squadra - e Mirco, imprenditore locale che quest'idea penso la accarezzasse da tempo. Raccontare ciò che è accaduto da allora sarebbe lunghissimo, ma penso si possa riassumere in una serie di "prime volte".

- La prima assemblea nell'ex cinema, quando si pensava ancora di partire nella stagione 2015-16;
- La prima riunione con l'allenatore Bini e le prime manifestazioni di stalking nei suoi confronti da parte del sottoscritto (d'altronde dovevo fare un comunicato stampa e mi serviva qualche dato!)
- La prima seduta di preparazione: gradoni, con gli zaini pieni di sabbia sulle spalle. Altro che Zeman;
- La prima amichevole: Pozzolese-Isolese 1-0, con la consapevolezza di avere una squadra che può dire la sua;
- Il primo gol: Manicardi, al 6' di Garbagna-Isolese 3-1, altra amichevole (a proposito di Garbagna: passeggiando sul campo prima della partita Alberto Mignone mi aveva detto: "Qui hanno dei problemi con le talpe", e io: "Gli avversari che vengono a spiare gli allenamenti?". "No, no, proprio le talpe", e mi ha indicato delle montagnette di terra sparse un po' ovunque),;
- Il primo trofeo: il triangolare Garassino, allo stadio di Novi, con un centinaio di isolesi al seguito e, contestualmente...
- La prima volta che l'Isolese ha indossato una divisa ufficiale: il secondo kit, quello nero con striscia verde e bianca.


Le prime volte che seguiranno? Neanche da dirlo: la prima partita ufficiale, sabato 27 settembre a Busalla contro L'Avosso. Ma soprattutto il 4 ottobre contro il Vecchio Castagna, in casa, proprio al Monte Moro rinnovato grazie alle iniziative del presidente Cirri e il volontariato dei dirigenti. Quel giorno il calcio isolese tornerà davvero a casa.

Nessun commento:

Posta un commento