mercoledì 22 aprile 2015

Non si passa



Se l'Isolese ha riscattato la figuraccia di Sampierdarena vincendo per 2-0 contro il Ravecca è anche perché la squadra avversaria non ha quasi mai passato la metà campo.
Se la squadra avversaria non ha quasi mai passato la metà campo, però, non è soltanto per l'innegabile giornataccia della formazione biancazzurra. Il Ravecca qualche idea di gioco ha provato a metterla giù, ma si è sfaldato quando ha capito che la grande forza dell'Isolese (lo diciamo da tempo) è l'interdizione. Quando l'avversario parte dalla propria trequarti, sa che ci sarà sempre un Mignacco, un Rivara (che partita sabato!), un Tiddia, un Repetùn e tanti altri - non sto a fare l'elenco completo - piazzato nel posto giusto. Il passaggio filtrante sarà intercettato; il giocatore di fascia sarà chiuso e infine costretto a una teoria estenuante di rimesse laterali. Quando la frustrazione indurrà i rivali dell'Isolese ad abbandonare i tentativi di calcio "vero" e a provare i classici lanci lunghi alla sperindio, ecco la contraerea costituita dalle capocce ancora di Mignacco, di Schiappacasse, Bertero e Mattana. Insomma, la partita col Ravecca - ma anche, a memoria nostra, quella di ritorno col Montoggio è l'ennesima dimostrazione che il concetto di "miglior difesa del campionato" va a braccetto con quello di "miglior centrocampo".
Poi, a differenza di Montoggio-Isolese 0-2, in attacco si è vista qualche ideuzza. Brasesco, al di là del gol contro la sua squadra-vittima preferita, ha giocato la miglior partita in biancoverde. Benissimo anche i colleghi di reparto Daga e Navone: gol e occasione sfiorata per il primo, traversa per il secondo.

L'ingresso matematico dell'Isolese nei playoff è avvenuto qualche settimana fa: non l'abbiamo nemmeno sottolineato, presi com'eravamo dall'inseguimento del Vecchio Castagna. Inseguimento sul quale la scienza matematica sta per emettere verdetto: ai gialloblu basta una vittoria in una delle prossime tre partite per festeggiare. Cosa deve fare, quindi, l'Isolese? A livello di classifica, cercare di tenere oltre i 7 punti il distacco dalla quinta classificata (ora sono 11) per risparmiarsi una partita di playoff e passare direttamente alla finale per difendere il secondo posto. A livello di squadra, dimostrare di aver perso il vizio del sonnellino sugli allori, e giocare le prossime tre partite (San Martino fuori, Don Bosco in casa, Davagna fuori) al massimo. Il che significa impegnarsi, possibilmente vincere, e soprattutto eliminare una volta per tutte il viziaccio di fare troppe chiacchiere in campo. Diventare una squadra più matura, insomma. Può essere utile per l'anno prossimo, visti i ripescaggi a strascico che la Lega Dilettanti suole effettuare ogni estate.

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